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La bellezza dell'arte della corte bizantina, tra fede e potere
Il Mausoleo di Galla Placidia è un vero e proprio gioiello del V secolo, insigne testimonianza dello splendore di Ravenna e del ruolo crescente della fede e del pensiero cristiani in quell’epoca di terrori e di speranze. In questo volume il Mausoleo appare in tutta la sua bellezza e la complessa simbologia dei suoi mosaici, dalla gloria del trionfo di un Buon Pastore in abito cerimoniale di corte alle ossessioni di un’incombente Apocalisse tradotta in smaglianti apparizioni.
Il piccolo edificio in mattoni rosati noto come Mausoleo di Galla Placidia è una testimonianza del passato di Ravenna come capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Eretto nel 450, doveva ospitare le spoglie di Galla Placidia, reggente dell’impero fino al 437 per conto del figlio Valentiniano, che venne invece sepolta a Roma.
A un esterno spoglio e disadorno fa da contraltare lo splendore dei mosaici dell’interno: il Cristo raffigurato come Buon Pastore, San Lorenzo che si avvia al martirio, apostoli e animali che si abbeverano, motivi decorativi astratti e dai colori vivaci e la suggestiva cupola costellata di stelle dorate che splendono su uno sfondo blu notte.
Tre sarcofagi della stessa epoca, due dei quali finemente lavorati, completano la decorazione di questo suggestivo e raccolto scrigno di arte e devozione.
Un solo, esauriente, volume che riunisce l’Atlante e i Testi dà al lettore la possibilità non solo di osservare da vicino lo splendore dei mosaici, ma anche di conoscere ogni aspetto del Mausoleo e della sua storia. Clementina Rizzardi analizza l’ambiente culturale e artistico in cui il Mausoleo è stato concepito e la situazione politico-religiosa del periodo immediatamente successivo al trasferimento della capitale d’Occidente a Ravenna, segnato dall’irruente e determinata personalità di Galla Placidia e dalle opere fatte innalzare a Ravenna e altrove.Affronta anche il problema della fondazione, della destinazione, dell’originario collegamento con la chiesa di Santa Croce e del suo distacco, e le peculiarità architettoniche nell’ambito della coeva produzione occidentale e orientale.
Il saggio di Patrizia Angiolini Martinelli considera globalmente i mosaici, sottolineandone la proiezione escatologica e mettendo in rilievo i caratteri estetici, il ruolo del colore e delle impaginazioni decorative, la superiorità dell’immagine sulla parola.
Anna Maria Iannucci percorre le vicende architettoniche e decorative del monumento, evidenziando i rifacimenti e i restauri subiti, i criteri e le tecniche usati nel tempo per la sua salvaguardia.
a cura di
Clementina Rizzardi
testi di
P. Angiolini Martinelli, C. Franzoni, A. M. Iannucci, E. Marcato, R. Michelini, S. Pasi, V. Pauselli, C. Rizzardi
fotografie di
P. Robino
volume unico
Atlante fotografico. Saggi e schede
pp. 258; 162 illustrazioni a colori e 92 in bianco e nero.

