Architectura Picta nell’arte italiana da Giotto a Veronese
Nella pittura classica l’uomo è posto autonomamente di fronte a scorci architettonici o inserito nella cornice di monumenti illusionistici. La loro funzione era già allora quella di contribuire ad ampliare lo spazio, ma senza rispettare la prospettiva centrale che fa la sua comparsa solo nel corso del Medioevo.
Lo straordinario intreccio tra arte edilizia e pittura, che si esprime nell’Architectura Picta, conosce poi tante sperimentazioni nell’arte italiana da Giotto a Veronese.
Dalla rappresentazione di edifici storici a strutture di fantasia, passando per accurati e innovativi progetti architettonici e urbanistici, questo volume traccia un nuovo e ricco itinerario tra immaginazione e realtà, tra spazio e narrazione nelle arti figurative che spaziano dalla Toscana a Roma fino a Venezia, dal tardo Medioevo fino alla fine del Rinascimento.
Le testimonianze che si concentrano su quadri, affreschi, rilievi, arazzi, disegni e tarsie appartengono a un campo di ricerca di ampio interesse, finora poco studiato, che consente di approfondire un aspetto particolare della produzione pittorica o scultorea e favorisce una migliore conoscenza dello sviluppo dei linguaggi architettonici, dipendenti da tanti vincoli fisici e funzionali.
Il confronto con la prassi rivela che in alcuni casi le costruzioni dipinte o scolpite possono anticipare lo sviluppo dell’architettura monumentale oppure invitare a realizzare esperienze che si scontrano con materiali e condizioni statiche. Una forte permeabilità legava allora i settori artistici, i maestri avevano competenze in più di un mestiere e si esprimevano in modi e tecniche diverse, secondo un’osmosi prefigurata nell’antichità romana, dove l’architettura era strettamente legata alle altre arti, fino alla letteratura e alla musica, invitando a compiere esperienze trasversali e complementari.
La migrazione della codificazione dei modelli e la loro assimilazione in ambienti con tradizioni diverse, che conservano il proprio significato, indipendentemente dallo spazio e dal tempo, era promossa attraverso incisioni e, dagli anni ’30 del Cinquecento in poi, dal trattato d’architettura illustrato. Il volume mira a collocare l’Architectura Picta in un contesto più ampio, per accrescere il repertorio degli esempi e per aprire un dibattito sull’evoluzione del fenomeno fino ad oggi.
Architectura Picta
a cura di Sabine Frommel e Gerhard Wolf