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L'arte della corte dei Gonzaga, tra immagini fantastiche e splendidi destrieri
Palazzo Te a Mantova rappresenta il capolavoro di Giulio Romano. Lo splendore della corte gonzaghesca si riverbera negli affreschi che decorano questo splendido palazzo, nella fantasia sfrenata della Camera di Psiche, nell'incredibile e ardita Camera dei Giganti, nella Sala dei Cavalli, dove il duca Federico volle ritrarre i suoi destrieri favoriti. Un' opera di eccezionale importanza che documenta la decorazione di tutte le stanze.
Fu Federico II Gonzaga a ordinare nel 1524 la costruzione di un palazzo dove potersi riposare e svagare dagli impegni che il ruolo di marchese prima, e duca poi, di Mantova comportavano. A progettare l’edificio e la sua decorazione fu chiamato da Roma l’architetto e pittore Giulio Romano, che interpretò i desideri del suo committente con la progettazione di una costruzione che con la sua pianta quadrata e il grande giardino al centro richiama i modelli delle ville romane. Le sale della villa furono affrescate seguendo programmi decorativi differenti: tra le principali, la Sala dei Giganti riproduce un’illusionistica e spettacolare battaglia tra i giganti e Zeus, la Sala di Amore e Psiche illustra con figure di grande sensualità il mito classico, la Sala dei Cavalli riproduce sulle pareti, a grandezza naturale, i destrieri prediletti della famiglia. Di grande fascino anche l’Appartamento Segreto con la sua loggia affrescata e la grotta artificiale alla quale si accede da un piccolo giardino. Lo splendore, la fantasia e la ricchezza della corte dei Gonzaga rivivono così in questo volume che analizza e documenta capillarmente, come mai fatto prima, ogni particolare e ogni aspetto del palazzo. L’approfondimento monografico sul palazzo Te è opera di Amedeo Belluzzi, che in un lungo saggio ricostruisce la storia del palazzo, con particolare attenzione ai restauri che tra il XVIII e il XX secolo hanno un’importanza determinante nel filtrare l’immagine dell’opera. Le schede danno per la prima volta un quadro completo di tutti gli ambienti della villa, comprese le stanze meno note, e fanno il punto sulle fonti archivistiche, sulle datazioni, sull’iconografia e le fonti letterarie. Completano il lavoro di Belluzzi i rilievi del Palazzo realizzati da Walter Capezzali e commentati da Tancredi Carunchio, che consentono di apprezzarne l’articolazione dello spazio architettonico. È invece opera di Stefano Castagna il lavoro di rilievo e commento sugli ambienti del giardino segreto e della grotta.
testi e cura di
Amedeo Belluzzi
fotografie di
P. Robino,
G. Roli, G. Sgrilli
volume primo
Atlante fotografico
pp. 700,
1236 illustrazioni a colori.
volume secondo
Testi. Saggi e schede
pp. 514;
384 illustrazioni
in bianco e nero.